In India si usa dire che vi siano due tipi di musica: la musica come intrattenimento e la musica come “cibo per l’anima”, come dice il maestro Ali Akbar Khansahib.
La musica come intrattenimento è bella, ma lo yoga del suono è musica in grado di calmare il corpo e lo spirito e di aprire la strada ad una nuova conoscenza di se stessi e del proprio rapporto con la vita.
In India la musica, in quanto yoga, è considerata una delle vie della conoscenza e dell’esperienza di Dio. La pratica della musica come yoga si focalizza su intonazione, ripetizione, concentrazione e meditazione.
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La musica può essere anche una religione. Fare qualcosa ripetutamente, fare in modo che diventi parte della propria vita, significa dedicarvisi religiosamente. La pratica dello yoga della musica dovrebbe preferibilmente essere fatta da soli.
Stare insieme agli altri è una grande esperienza, un’opportunità unica per imparare e anche per divertirsi. Inoltre è un modo per alimentare la creatività ed è una parte necessaria dell’apprendimento della musica.
Tuttavia praticare da soli ci porta più vicino al suono e alla percezione dei suoi effetti. L’aspetto spirituale della musica indiana è l’alap. L’alap sei tu stesso, il tuo strumento, il suono. L’alap viene suonato senza accompagnamento ritmico. Il solo altro strumento presente, sempre che ci sia, è un bordone. Solo dopo aver praticato possiamo condividere con gli altri i risultati della nostra pratica. E questo diventa una celebrazione della vita e dello studio.